COS’E’ LA RESILIENZA?
Il termine resilienza deriva dal latino resilio, che vuol dire “rimbalzare”. In ambito psicologico indica la capacità dell’individuo di trasformare un’esperienza dolorosa in apprendimento, acquisendo competenze utili al miglioramento della qualità di vita, dell’organizzazione del proprio percorso personale, della relazione con il contesto di riferimento.
Rutter (1985) definisce la resilienza come la capacità di riadattarsi a fronte di una difficoltà che altrimenti porterebbe ad effetti negativi, come ad esempio gli eventi di vita non normativi, improvvisi e imprevedibili. Quindi riguarda non solo la resistenza, ma anche il superamento del problema. I fattori che possono determinare la forza della resilienza sono:
- organici: influenze genetiche
- incidenti di vita: avvenimenti traumatici nella prima infanzia possono influire negativamente su come l’individuo gestirà le difficoltà future
- qualità delle relazioni con le figure significative: percepire il sostegno dalle persone più vicine, aiuta il soggetto a superare più facilmente il problema.
LE PERSONE RESILIENTI
Da numerosi studi emerge che le persone resilienti hanno una valutazione positiva di sé, sono capaci di pianificare le scelte importanti e progettare il futuro. Tale resilienza non è però una caratteristica immutabile nel tempo, o che rende “immuni” alle difficoltà. Infatti, situazioni problematiche persistenti possono comunque portare a disagi psicofisici anche i soggetti più resilienti.
SVILUPPARE LA RESILIENZA
La resilienza è inoltre una capacità a cui si può essere educati, che può essere coltivata e sviluppata.
Alcune strategie utili a questo fine sono:
- concentrarsi più sulla soluzione che sul problema
- cercare il supporto delle persone più prossime
- avere obiettivi realistici
- porsi in un modo attivo e non passivo, di fronte alla situazione
- curare se stessi
Molto interessante
Bellissimi esposizione delle tematiche emotive psicologiche